Mi sono fatto un bellissimo regalino di Natale, si intitola Minima pedalia, scritto da Emilio Rigatti e pubblicato nel 2004 per i tipi di Ediciclo, ma che ho felicemente scoperto solo ora. L’ho divorato fra Natale e Santo Stefano, centellinando le pagine finali per il timore di finirlo troppo presto. Già il titolo mi aveva positivamente incuriosito, poiché anche io, come l’autore, sono stato un appassionato lettore di Adorno, pur comprendendone forse appena la metà.
Un libro per palati fini, pieno non già di citazioni dotte, bensì di splendidi ricordi di lettura, con cui il professor Rigatti punteggia il suo diario/non diario, mai retorico, eppure veramente denso di stile: beati i suoi alunni.
Peccato solo che non ci sia neppure una riga a cantare le gesta eroiche della sua fedele compagna a due ruote. (Nella foto Emilio Rigatti)
I made myself a wonderful Christmas gift, titled Minima pedalia, written by Emilio Rigatti and published in 2004 by Ediciclo, but which I happily discovered only now. I read it from Christmas to Boxing Day, sipping the final pages for fear of finishing it too soon. The title intrigued me positively, because, as the author, even I was an avid reader of Adorno, although understanding maybe just half of his essays. A book for people with good taste, full not of quotations, but of wonderfool memories of reading, with which Prof. Rigatti punctuates his diary / not diary, never rhetorical, yet very dense of style: lucky are his students. Too bad there is not even a line to sing the heroic deeds of his faithful two wheels companion. (Photo: Emilio Rigatti)
Un libro per palati fini, pieno non già di citazioni dotte, bensì di splendidi ricordi di lettura, con cui il professor Rigatti punteggia il suo diario/non diario, mai retorico, eppure veramente denso di stile: beati i suoi alunni.
Peccato solo che non ci sia neppure una riga a cantare le gesta eroiche della sua fedele compagna a due ruote. (Nella foto Emilio Rigatti)
I made myself a wonderful Christmas gift, titled Minima pedalia, written by Emilio Rigatti and published in 2004 by Ediciclo, but which I happily discovered only now. I read it from Christmas to Boxing Day, sipping the final pages for fear of finishing it too soon. The title intrigued me positively, because, as the author, even I was an avid reader of Adorno, although understanding maybe just half of his essays. A book for people with good taste, full not of quotations, but of wonderfool memories of reading, with which Prof. Rigatti punctuates his diary / not diary, never rhetorical, yet very dense of style: lucky are his students. Too bad there is not even a line to sing the heroic deeds of his faithful two wheels companion. (Photo: Emilio Rigatti)
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